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Dall'orto se ne vien
L'amanza mia
Matona
mia cara
Tourdion
Biagio
Terracciano, pianista, direttore di coro
ed orchestra, si è diplomato brillantemente in
pianoforte presso il Conservatorio S. Pietro a
Majella di Napoli, laureandosi con lode in
Lettere ad indirizzo storico-musicologico. Dal
1984 ha intrapreso lo studio e la ricerca della
musica antica, specializzandosi nella prassi
esecutiva della polifonia rinascimentale e
barocca sia sacra che profana; ha fondato il
Complesso Vocale Dimensione Polifonica, che da
allora istruisce e dirige. Distintosi per merito
ai corsi internazionali di perfezionamento per
la concertazione e la direzione di coro tenuti
dai Maestri D.Bartolucci (Direttore Perpetuo
della Cappella Sistina), R.R. Duarte, J. Jurgens
,B. Zagni, ha inoltre partecipato ai Corsi i
Internazionali di Urbino per la vocalità e la
prassi esecutiva della musica barocca. Ha
pubblicato numerosi articoli e saggi sulla
musica antica e sulla polifonia sacra. Nel 1997
ha revisionato l’inedito di L.Leo “Dixit Dominus
“ regalandone la partitura al Conservatorio di
Napoli nella persona del Maestro R. De Simone.
Nel 1988 ha costituito l’Associazione Culturale
Dimensione Polifonica, Ente di Rilievo
Regionale, di cui è il Presidente. Esperto di
musica liturgica e segretario della Commissione
Diocesana di Musica Sacra, collabora con la
Chiesa Cattedrale di Napoli. Ha suonato l’organo
durante la Celebrazione della S. Messa di Papa
Giovanni Paolo II nel 1990 in Piazza del
Plebiscito. Dal 1991 dirige ed istruisce la
Schola Cantorum della Cattedrale di Napoli che
anima le principali liturgie celebrate dal
Cardinale Michele Giordano. Dirige il coro di
voci bianche” S. Maria della Rotonda” ed il Coro
“Le Voci di Napoli” Concertatore di gruppi da
camera , é diretto re artistico di numerose
rassegne musicali.
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AL
BALLO di Ileana Parascandolo
La danza sociale nell’800. Danzare, nel
diciannovesimo secolo, era un modo per
presentarsi in società, frequentare persone
di ceto sociale agiato, incontrare il primo
amore oppure… Ogni ballo era un evento
mondano, rappresentava un importante
avvenimento a cui era necessario
partecipare. Gli inviti venivano stampati
con anticipo e con estrema cura,più di un
salone della casa era decorato in maniera
confortevole per ospitare l’orchestra, i
ballerini, i rinfreschi, i fumatori, e così
via. La serata veniva aperta da una marcia
d’ingresso ,escogitata per far ballare tutti
i partecipanti,e poi si susseguivano le
danze più impegnative, valzer figurati,
mazurke, polke e la regina della serata, la
Quadriglia, nella quale si poteva avvicinare
più di un cavaliere o più di una dama, a
seconda dell’intreccio delle figure….I
cavalieri indossavano il frac e le dame
romantici abiti dai colori chiari, in
contrasto al nero del frac.Le danze si
susseguivano fino a notte inoltrata, quando
tutti esausti tornavano in carrozza nelle
proprie case, rivivendo ogni attimo dei
fasti precedenti…in attesa del prossimo
ballo.
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